Campobasso ricorda Falcone e Borsellino: un convegno sulla memoria e la legalità

All’Università del Molise “Le due stragi di Stato che hanno cambiato la storia d’Italia”: un incontro per la memoria e l’impegno civile

L’Università degli Studi del Molise ha ospitato il convegno “Le due stragi di Stato che hanno cambiato la storia d’Italia: gli attentati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”, un evento di grande rilevanza organizzato dall’Associazione Insigniti d’Italia, con il contributo di Michele Falcione, e dall’Università del Molise.

L’incontro, svoltosi nell’Aula Magna Vincenzo Cuoco della Facoltà di Giurisprudenza, ha rappresentato un momento di riflessione sulla memoria delle stragi di Capaci (23 maggio 1992) e Via D’Amelio (19 luglio 1992), che hanno segnato profondamente la storia italiana.

Ad aprire i lavori è stato Michele Falcione, presidente regionale dell’Unione Insigniti al Merito della Repubblica Italiana, che ha sottolineato l’importanza di mantenere vivo il ricordo di Falcone e Borsellino, affinché il loro sacrificio continui a ispirare le nuove generazioni.

Il convegno ha visto la partecipazione di figure di spicco del mondo giuridico e istituzionale, tra cui Franco Roberti, ex procuratore nazionale antimafia, che ha analizzato l’evoluzione della lotta alla criminalità organizzata dopo le stragi del 1992; Gianmaria Palmieri e Giovanni Cerchia, docenti dell’Unimol, che hanno approfondito l’impatto delle riforme legislative introdotte dopo gli attentati; Antonello De Oto, presidente nazionale dell’Unione Insigniti d’Italia, che ha evidenziato il ruolo delle istituzioni nella difesa della legalità; Vincenzo Musacchio, criminologo, che ha illustrato le strategie di contrasto alla mafia nel contesto attuale; Maurizio Ortolan, commissario di polizia, che ha raccontato l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta alla criminalità organizzata; Giuseppe Forcione, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Campobasso, che ha discusso l’importanza della giustizia nella tutela dei diritti e il giornalista Paolo De Chiara che ha analizzato il ruolo dell’informazione nella diffusione della cultura della legalità.

Un momento significativo del convegno è stato il coinvolgimento degli studenti delle scuole superiori, ai quali si è rivolto l’intervento della direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Maria Chimisso. L’obiettivo è stato quello di sensibilizzare i giovani sull’importanza della memoria e dell’impegno civile, affinché il sacrificio di Falcone e Borsellino non venga dimenticato. Tra i saluti istituzionali anche quelli del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise, Vincenzo Cimino, che ha ricordato i nomi di alcuni giornalisti morti a causa della mafia.

Il convegno ha ribadito la necessità di continuare a coltivare la memoria e l’impegno per la legalità, affinché le stragi di Capaci e Via D’Amelio non restino solo un ricordo, ma un monito per il futuro. L’evento ha rappresentato un’occasione di confronto tra istituzioni, accademia e società civile, rafforzando il messaggio che la lotta alla mafia è una responsabilità collettiva.

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