Il Sottosegretario D’Eramo inaugura la manifestazione: l’Italia del formaggio protagonista ad Agnone

Con il taglio del nastro alla presenza del Sottosegretario del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, On. Luigi D’Eramo, prende il via, oggi 29 agosto 2025, la 3° edizione di Casearia – Fiera Nazionale dei Formaggi Italiani, la più importante manifestazione del settore del Centro-Sud Italia che trasforma Agnone, la “Città del Formaggio 2025”, nella capitale dell’eccellenza casearia italiana. La cerimonia di apertura si terrà alle ore 15:00 nel nuovissimo Palasport di Agnone.
Per 3 giorni, fino al 31 agosto, oltre 70 espositori provenienti da tutta Italia presenteranno più di 250 produzioni che raccontano la straordinaria biodiversità gastronomica del nostro Paese. La manifestazione, con apertura e chiusura del padiglione fieristico dalle 15:30 alle 21:00 del 29 agosto e dalle 10:00 alle 21:00 del 30 e alle 20:00 del 31 agosto, offrirà un programma ricchissimo fino a mezzanotte, con degustazioni, masterclass esclusive, showcooking con chef stellati e talk scientifici. Tanti i formaggi che sarà possibile scoprire: un formaggio che profuma di Porto e menta, un erborinato che sa di caffè colombiano, un pecorino che racchiude pezzi di pera succosa. Non è solo fantasia, ma anche innovazione e ricercatezza. Il mondo della produzione dei formaggi si esprime in tutte le sue più insolite ed originali forme e sapori a Casearia – Fiera dei Formaggi Italiani, che, in questi tre giorni, trasformerà Agnone (IS), in Molise, in un tripudio di gusto, specchio dell’anima e della creatività dei più variegati territori d’Italia. Tra gli stand del nuovissimo Palasport di Agnone, accanto ai classici intramontabili e ai formaggi tipici della tradizione italiana, si snoderanno percorsi degustanti che sfidano ogni pregiudizio: formaggi affinati in vino, erborinati profumati di lavanda, caprini che dialogano con il caffè e mozzarelle che reinventano le dimensioni.
Tra le proposte più affascinanti spicca il Pariola dell’Azienda agricola Madalu di Calasca-Castiglione, in Piemonte. Questo formaggio d’alpeggio prende il nome dall’alpeggio più antico delle Alpi, con oltre mille anni di storia. Prodotto esclusivamente tra luglio e settembre con latte crudo di vacche Rendena che pascolano oltre i 2000 metri di altitudine, il Pariola rappresenta l’essenza della montagna. La sua particolarità risiede nella produzione senza fermenti aggiunti, con salatura a secco e stagionatura in cantina che gli conferisce una crosta lavata e un colore che evolve dal giallo intenso fino al dorato durante l’invecchiamento.
La creatività casearia del Meridione trova la sua espressione più raffinata nei formaggi dell’azienda Kasanna di Sala Consilina. Il Delicapra al Porto rappresenta un perfetto esempio di affinamento innovativo: questo formaggio caprino a pasta tenera viene affinato con vino Porto per almeno 30 giorni, sviluppando una crosta rugosa caratteristica e un profumo intenso dove le note lattiche si fondono con quelle vinose. La versione Delicapra alla Menta, affinata con menta piperita, offre invece un’esperienza sensoriale completamente diversa, dove la freschezza dell’erba aromatica esalta la delicatezza del latte di capra del Parco Nazionale del Cilento.
Una delle proposte più sorprendenti arriva da Zigrino Formaggi con il loro erborinato Herbal, un formaggio vaccino che cattura l’essenza del Parco Nazionale del Pollino attraverso un equilibrio perfetto di lavanda e salvia. Le note floreali della lavanda si intrecciano con la freschezza della salvia, creando un contrasto affascinante con la complessità tipica dell’erborinatura. Per gli amanti del caffè, l’azienda propone anche una special edition affinata all’Arabica Colombiana, dove i sentori tostati del caffè si sposano magistralmente con la struttura del formaggio.
Il tempo diventa ingrediente prezioso nel Parmigiano Reggiano 50 mesi del Caseificio 4 Madonne di Lesignana (MO), dove la pazienza dell’affinamento trasforma il re dei formaggi in una esperienza sensoriale estrema. Cinquanta mesi di attesa per scoprire cristalli di tirosina che scricchiolano sotto i denti e una complessità aromatica che racconta mezzo decennio di maturazione perfetta.
La Sicilia stupisce con il Pecorino alle Mandorle del Caseificio Terra Mia, dove la tradizione dell’isola si esprime attraverso l’incontro tra la sapidità del latte ovino e la dolcezza oleosa delle mandorle siciliane, creando un formaggio che è puro concentrato di Mediterraneo.
Particolare menzione merita Ama Calabro, realtà che presenta un ventaglio di specialità calabresi dove spicca il Pecorino Sardo Dolce. Questo formaggio trova la sua dimensione ideale accompagnato da miele d’acacia, creando un dialogo perfetto tra dolcezza floreale e sapidità casearia. La versione Maturo si trasforma invece in protagonista di abbinamenti stagionali con pere e uva, oppure si esalta con le raffinate mousse di cipolla e le confetture di bergamotto e fichi, dimostrando come la Calabria sappia reinventare i classici sardi con la propria identità gastronomica.
Il panorama dei formaggi insoliti di Casearia 2025 si arricchisce con le proposte di Erkiles Società Agricola, prima azienda sarda a ricevere la certificazione “Qualità Vegetariana” per la linea “Bisine”. Questi pecorini, prodotti esclusivamente con caglio vegetale derivato dalla Cynara cardunculus (cardo selvatico), rappresentano un ponte tra tradizione e inclusività alimentare, adatti non solo ai vegetariani ma anche alle culture ebraiche e musulmane.
Dal Lazio arriva il Gorgonzola di Capra dell’azienda agricola Capramara, nei pressi di Frosinone, dove le capre pascolano liberamente producendo un latte che dona al gorgonzola una personalità nuova, più delicata ma altrettanto caratteriale.
Ma è proprio ad Agnone, città ospitante della fiera, che nasce una delle storie più toccanti del panorama caseario italiano. Il Caciosalame del Caseificio Di Nucci non è solo un prodotto gastronomico, ma un ponte temporale che collega le memorie dell’emigrazione italiana del secondo dopoguerra con l’innovazione contemporanea. Questo formaggio “composito” dalla forma oblunga racconta di ingegno e nostalgia: la pasta di caciocavallo che avvolge la soppressata molisana fu ideata per aiutare gli emigrati italiani a superare i rigidi controlli doganali d’Oltreoceano, nascondendo nel formaggio il prezioso salame della tradizione.
L’innovazione tocca anche il confine tra salato e dolce con proposte come il Cremino di Parmigiano e Panna Cotta dell’Azienda agricola Belloni Boccacci Bio di Bardi. Una specialità combina l’intensità del Parmigiano Reggiano con la delicatezza della una panna cotta biologica, creando un dessert raffinato che sfida le convenzioni.
Non meno interessante è il Pecorino con pera in pezzi de Il Cacio com’era di Arezzo, dove la cremosità del formaggio pastorizzato si sposa con la dolcezza succosa della pera, dando vita ad un’armonia di sapori che conquista al primo assaggio.
Eccellenti in ogni dimensione sono le creazioni del Casolare di Alvignano, dove la tradizionale Mozzarella di Bufala Campana DOP viene declinata in formati innovativi, dalle perline di 10 grammi alle pezzature da tre chilogrammi, conquistando i pizzaioli più celebri d’Italia, da Franco Pepe a Gino Sorbillo.
Casearia 2025 si conferma così non solo come vetrina delle eccellenze casearie italiane, ma come laboratorio del gusto dove tradizione e innovazione dialogano costantemente. Questi formaggi insoliti raccontano storie di territori, di passione e di sperimentazione, dimostrando che il mondo caseario italiano è più vivo e creativo che mai.



