La mission del progetto “Natura e Memorie” dell’Associazione Assembramenti culturali: “Che sia una città, un paese, una porzione di territorio, dove le persone malate di demenza Alzheimer possano sentirsi rispettate, comprese e sostenute”

In Italia ci sono 1.100.000 persone affette da problemi di demenza (secondo i dati dell’Istituto Superiore della Sanità). Tra queste, almeno 600.000 persone sono colpite dal morbo di Alzheimer. E almeno 3 milioni di italiani sono coinvolti, direttamente o indirettamente, nella cura di queste persone. Soltanto il Molise, fra le regioni caratterizzate dal più alto tasso di anzianità, registra fra i 5.000 e i 6.000 casi di demenza. Nel 2022, l’indice di vecchiaia per il Molise riporta 239,3 anziani per ogni 100 giovani. Qualificata e professionale si rivela la collaborazione delle RSA e delle Case di Riposo, a supporto delle cure degli aziani affetti dal morbo Alzheimer che, purtroppo, rappresenta ancora un argomento tabù per molte famiglie.
“Gli anziani con problemi di demenza da Alzheimer erano contenti di viaggiare insieme, di condividere aneddoti e ricette, mentre partecipavano al gioco tattile con le scatole sensoriali per capire cosa ci fosse all’interno e riconoscevano, come è capitato a Capracotta, i luoghi della propria infanzia e il piacere dell’aggregazione sociale, dello stare insieme – ci ha raccontato Daniela Pietrangelo, presidente dell’Associazione APS “Assembramenti Culturali”, nel tracciare un bilancio dell’edizione dello scorso anno del progetto “Natura e Memorie”, promosso dalla sua Associazione, grazie al contributo della Banca Intesa Sanpaolo ed al patrocinio dall’Associazione AIGAE ( Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche), e divulgato nel corso dell’incontro svoltosi all’Incubatore Sociale di Via Monsignor Bologna a Campobasso.
E’ stata un esperienza sperimentale, quella dei “bagni nella foresta” (dalla pratica giapponese Shinrin yoku) fatti vivere agli anziani con demenza da Alzheimer, coinvolti nelle escursioni a contatto con il patrimonio naturalistico molisano. “Non ci sono dati scientifici emersi dal progetto, perché i numeri non ci consentono di fare un monitoraggio. Il nostro obiettivo non era quello di guarire gli anziani dalla patologia dell’Alzheimer, ma quello di farli stare bene per la durata delle 4 o 5 ore dell’escursione, insieme ai caregiver convenuti, grazie al contatto con la natura. Per cui non ci aspettavamo dei miglioramenti della loro patologia.. – ha detto il geriatra Mino Dentizzi, referente medico del progetto – e non è detto che, se facessimo fare queste escursioni tutti i giorni, gli anziani con demenza starebbero bene. Ci ha interessato solo la possibilità di dare degli stimoli non violenti, come ci è capitato, recentemente, in un ‘altra esperienza, avvicinando, con un gruppo di anziani, il Museo dei Misteri: un’esperienza positiva, nella quale abbiamo condiviso la testimonianza di un uomo, originario di Campobasso, che ha ricordato che, da bambino, vestiva da carcerato, insieme al fratello gemello, sull’Ingegno di San Rocco e che si è riconosciuto, grazie ad una fotografia e a una indagine che ha consentito di individuare l’anno in cui era accaduto. Per cui il successo delle escursioni risulta maggiore laddove gli anziani con demenza hanno la possibilità di rivivere le memorie e il ritorno a casa..”. La vera rivelazione, per il geriatra Dentizzi, è stata costituita non tanto dai pazienti affetti dalla demenza, quanto dalla scelta volontaria ed ammirevole dei giovani membri dell’Associazione “Assembramenti Culturali”, come Vasco Di Salvo e Clara Tartaglia, di dedicarsi, con amore, a persone con disagio, senza scopo di lucro, per contribuire al successo del progetto “Natura e Memorie”. “Nelle Rsa, la differenza la fanno gli OSS, gli operatori sanitari (il più delle volte sottopagati), grazie alla qualità della propria assistenza – ha proseguito il Geriatra Mino Dentizzi – e dobbiamo fare chiarezza sulla confusione che si fa nell’associare le RSA alle Case di Riposo, laddove le RSA sono strutture convenzionate in un sistema accreditato che accolgono persone gravemente non autosufficienti, con livelli di assistenza alta”.
All’incontro era presente anche l’agronomo Stefano Vitale, in rappresentanza dell’AIGAE (Associazione italiana Guide Ambientali Escursionistiche), ente che ha patrocinato il progetto “Natura e Memorie”: un’Associazione di categoria che accoglie circa 3.500 operatori turistici italiani e che ha registrato un incremento degli associati dettato dall’aumento, dal 3 al 10%, del turismo medico e sanitario, collaterale al lavoro di aziende sanitarie e che ha messo in luce quanto sia importante rendere accessibili i sentieri molisani, destinati alle persone anziane e con disabilità”. La guida rende più confortevole il soggiorno del turismo delle persone che si spostano per le cure mediche ed è molto interessante il progetto Natura e Memorie – ha proseguito il dottore forestale Stefano Vitale – perché è un’idea che potrebbe ispirare un protocollo e ampliare la propria sinergia a molte altre organizzazioni turistiche, presenti in altre località italiane, prevedendo nuove opportunità nel mercato, come i corsi di formazione delle guide e degli operatori turistici, sempre più specialistici e in grado di creare figure professionali sempre più spendibili”.
ll 23 ed il 24 luglio 2024, fu promosso, a Capracotta, un interessante progetto di formazione in presenza, della durata di 10 ore, curato da due formatori toscani e dedicato alle guide ambientali escursionistiche, agli educatori museali, ai caregiver che attraverso esercizi pratici e workshop poterono apprendere il linguaggio con cui comunicare e relazionarsi con le persone affette dalla malattia dell’Alzheimer.
52 anziani con demenza Alzheimer, con l’età media di 80 anni (ma ci sono stati casi con età molto più precoce), hanno partecipato alle escursioni, nelle quali non si poteva superare il numero di 10 persone affette da demenza, accompagnati, in prevalenza, dagli operatori delle Rsa e che si sono svolte nel bellissimo Giardino dei Ciliegi di Montemitro; nel Parco dell’Annunziata di Casalciprano; nel Bosco Faiete di Campobasso; presso il laghetto Nat’ur di Vinchiaturo; alla Riserva Mab Unesco di Montedimezzo nel Comune di Vastogirardi, grazie alla collaborazione della “Silver Age” (un condominio “sociale” presente, in via Marche, a Campobasso); della RSA Pistilli di Campobasso; della Residenza per Anziani “Santa Maria di Loreto” di Capracotta; della “Villa Santa Maria” di Montenero di Bisaccia; dell’Istituto geriatrico “Sant’Anna” di Frosolone; grazie alla collaborazione del Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Isernia; del Comando della RNO di Montedimezzo; delle Guardie Ambientali del Parco Naturalistico “Bosco Faiete” di Campobasso; della Fattoria Sociale “Giardino dei Ciliegi” di Montemitro.
“L’obiettivo principale non è stato quello di far riacquistare la memoria agli anziani – ha detto Daniela Pietrangelo, la Storica dell’Arte e Presidente dell’Associazione “Assembramenti Culturali che, con la guide escursionistiche ed ambientali, Michele Permanente, Carmen Giancola e Valeria Fabrizio, ha coordinato le escursioni del progetto “Natura e Memorie” – ma quello di migliorare la qualità della vita dei partecipanti che, nell’occasione delle escursioni, hanno potuto spezzare la routine, uscendo dalle strutture, per condividere emozioni, scambiare chiacchiere, rafforzare il proprio sé, la propria autostima, migliorando l’umore e abbattendo la tristezza, per rafforzare, in alcuni casi, le relazioni di conoscenza, già presenti nel proprio paese di appartenenza. Oltre alla sensibilizzazione della collettività sul tema dell’Alzheimer, una delle finalità del progetto è stata quella di promuovere una comunità a misura di demenza – ha proseguito Daniela Pietrangelo – come quella di poter vivere in una città, un paese, una porzione di territorio, dove le persone affette da demenza senile, possano sentirsi rispettate, comprese, sostenute e gratificate dalla possibilità di partecipare, attivamente, alla vita della comunità.
Davide Marroni






