Istituzioni giuridiche e mutamenti sociali. I cinquant’anni dalla riforma del diritto di famiglia: eredità, bilancio e prospettive

Un evento di grande rilevanza accademica e giuridica organizzato all’Università del Molise

L’Università degli Studi del Molise ha ospitato il convegno nazionale “Istituzioni giuridiche e mutamenti sociali. I cinquant’anni dalla riforma del diritto di famiglia: eredità, bilancio e prospettive”, un evento di grande rilevanza accademica e giuridica sulla Legge 151/1975, organizzato dal professor Fedele Cuculo.

La riforma del diritto di famiglia, entrata in vigore con la Legge n. 151 del 19 maggio 1975, ha rappresentato una svolta epocale per l’ordinamento giuridico italiano, introducendo l’eguaglianza morale e giuridica tra coniugi, la riforma della potestà genitoriale e la modifica delle norme sulla separazione e il divorzio.

Il convegno, svoltosi nell’Aula Franco Modigliani del Dipartimento di Economia, ha visto la partecipazione di studiosi, magistrati e accademici provenienti da diversi atenei italiani, con l’obiettivo di analizzare l’evoluzione della normativa e le sue implicazioni sociali.

Durante la prima giornata, dedicata alla prospettiva civilistica, e presieduta proprio dal professor Cuculo, sono intervenuti esperti come la professoressa Loredana Tullio, Unimol, che ha approfondito il tema dell’eguaglianza tra coniugi, Rossella Casillo, giudice del Tribunale Civile di Campobasso, che ha illustrato l’evoluzione legislativa e giurisdizionale della riforma. La professoressa Claudia Irti, dell’Università di Venezia, ha parlato delle riforme del diritto di famiglia. Le professoresse Lisia Carota e Annarita Ricci, dell’Università di Chieti-Pescara, hanno affrontato la genitorialità nell’interesse dei minori e come il matrimonio influenzi ancora la determinazione della filiazione, anche dopo le riforme che hanno equiparato i figli nati dentro e fuori dal matrimonio. Infine il Presidente del Tribunale di Campobasso, Enrico Di Dedda, ha spiegato come il diritto di famiglia sia stato applicato tra il 2017 e il 2024.

La seconda giornata ha invece esplorato la dimensione sociologica della riforma, con l’introduzione del professore Andrea Bixio, Università La Sapienza, e gli interventi del professor Davide Barba, Università del Sannio, del professor Marco Alberto Quiroz Vitale, Università di Milano, e la professoressa Silvia Fornari, dell’Università di Perugia, che hanno analizzato le trasformazioni delle relazioni familiari e le nuove esigenze di tutela dei minori.

L’evento ha offerto un’occasione di confronto tra giuristi e sociologi, mettendo in luce le sfide future del diritto di famiglia, tra cui il superamento degli stereotipi di genere, la genitorialità d’intenzione e le nuove forme di tutela dei minori. Il professor Fedele Cuculo, responsabile dell’unità locale del progetto PRIN 2020, ha sottolineato l’importanza di una riflessione interdisciplinare, capace di coniugare l’analisi giuridica con le trasformazioni sociali.

A cinquant’anni dalla riforma, il convegno ha ribadito la necessità di adattare il diritto di famiglia alle nuove realtà sociali, garantendo una maggiore tutela ai soggetti più vulnerabili. Un evento che ha rafforzato il dialogo tra istituzioni e accademia, offrendo spunti fondamentali per il futuro della legislazione familiare in Italia.

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