“Avanzare insieme nella società anziana”, il libro presentato a Santa Croce di Magliano

L’allarme: “Con stipendi fermi ai livelli del 1992 e un’economia in difficoltà, lo Stato rischia di trovarsi in una situazione di emergenza finanziaria per la cura degli anziani”

Il convegno dedicato alla presentazione del testo ‘Avanzare insieme nella società anziana’ si è svolto nella Sala Consiliare del Comune di Santa Croce di Magliano. L’evento ha rappresentato un importante momento di riflessione sulla necessita di adattare la società alla crescente percentuale di popolazione anziana e alla domanda di assistenza che ne consegue.

A introdurre il dibattito è stato il Sindaco del Comune, Alberto Florio, che ha sottolineato come il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione stia incidendo sulla comunità, seppur in misura minore rispetto ai paesi circostanti, La moderatrice del convegno, la professoressa Antonella Golino, Presidente del Dipartimento Regionale Sociologi del Molise e docente all’Università del Molise, ha coinvolto nei saluti Istituzionali il Sindaco di Bonefro, Nicola Montagano. Bonefro ha avuto un ruolo pionieristico nell’ambito dell’assistenza agli anziani: qui il 19 settembre 1985, è nata la prima cooperativa del territorio dedicata a questo settore. Il Sindaco di San Giuliano di Puglia, Antonello Nardelli, ha chiuso i saluti istituzionali, ribadendo la necessità di una maggiore sintonia tra le amministrazioni per sviluppare progetti concreti e trovare soluzioni efficaci per avanzare insieme in una società sempre più anziana.

La professoressa Golino ha avviato la discussione con il professor Carlo Lallo, coautore del volume “Avanzare insieme nella società anziana”, scritto insieme alla professoressa Cecilia Tomassini, docente di Demografia all’Università del Molise, e al professor Marco Albertini, docente di Sociologia economica all’Università di Bologna. Lallo ha approfondito le dinamiche della domanda di assistenza per gli anziani non autosufficienti, evidenziando le tante differenze regionali e geografiche che caratterizzano l’Italia. Uno degli aspetti fondamentali da considerare è lo stato di salute degli anziani, che incide direttamente sulla necessità di assistenza. Secondo i dati ISTAT del 2021, il 28,4% della popolazione ultrasessantacinquenne presenta gravi limitazioni nelle attività quotidiane. Questo dato cresce con l’età: se solo l’1,6% della popolazione sotto i 44 anni soffre di limitazioni, la percentuale sale al 3,7% per la fascia 45-64 anni, al 7,1% per la fascia 65-74 anni, fino a raggiungere il 20% tra gli ultraottantenni (ISTAT 2023). Complessivamente, parliamo di circa 3,8 milioni di individui con difficoltà significative, la maggior parte dei quali ha più di 80 anni. L’assistenza agli anziani non autosufficienti, o long-term-care, si compone di servizi domiciliari, semi-residenziali e residenziali, oltre a supporti economici garantiti con continuità per far fronte a situazioni di dipendenza (OECD/OMS 2021). Tuttavia, in Italia la spesa pubblica destinata a questo settore è insufficiente, soprattutto per quanto riguarda i servizi alla persona. Questo problema è destinato ad aggravarsi: con stipendi fermi ai livelli del 1992 e un’economia in difficoltà, lo Stato rischia di trovarsi in una situazione di emergenza finanziaria. La riduzione della base imponibile compromette la fiscalità nazionale, alimentando preoccupazioni sulla sostenibilità delle pensioni e dei servizi di welfare.

Nella sua analisi comparativa, Lallo ha fatto riferimento alla situazione in Giappone, un paese che condivide con l’Italia molte caratteristiche demografiche. In Giappone, le soluzioni adottate per gestire la crisi demografica hanno incluso lo smantellamento di intere comunità locali, non più sostenibili dal punto di vista economico e sociale. Questa prospettiva, pur inquietante, potrebbe diventare una necessità anche per l’Italia nel prossimo futuro.

Il maestro Antonio Martino ha offerto un intermezzo musicale con la sua fisarmonica, regalando ai presenti un momento di armonia e leggerezza. Dopo la pausa musicale, la moderatrice ha ringraziato il professor Lallo per il suo intervento e ha introdotto Maria Lucia Pasquale, la quale ha ribadito l’urgenza di creare nuove opportunità di lavoro per garantire la sostenibilità del sistema pensionistico, invitando i sindaci a superare logiche campanilistiche e a collaborare per il bene delle comunità. Ha ricordato il fallimento di un progetto di Polo scolastico a causa di divisioni interne, sottolineando come queste resistenze territoriali possano ostacolare il progresso.

La Superiora Suor Maria Buttino, responsabile dell’Istituto Sacro Cuore di Santa Croce di Magliano, ha poi raccontato l’esperienza pluridecennale dell’ente nella cura degli anziani, attività avviata nel 1930. L’istituto impiega circa venti persone, operanti in turni diversificati per garantire assistenza continua. Le suore, insieme a personale laico qualificato, offrono un supporto costante agli ospiti, combinando competenze professionali con una forte dimensione umana e spirituale. Citando Papa Francesco, suor Buttino ha ricordato: “Un popolo che non custodisce i nonni e non li tratta bene è un popolo che non ha futuro.”

Concetta Delle Donne, dirigente scolastica della Nuova Direzione Didattica Vasto, ha illustrato l’esperienza del service learning, un metodo educativo innovativo che integra apprendimento scolastico e impegno civico. Attraverso il coinvolgimento diretto della comunità e delle figure anziane, gli studenti sviluppano competenze fondamentali, seguendo un modello ispirato alle teorie di John Dewey, Paulo Freire e all’esperienza della scuola di Barbiana.

Antonio Lalli, responsabile della Cooperativa Sirio, ha descritto il progetto Piccolo Ambulatorio Sociale di Comunità avviato a Bonefro nel 2023. Questo centro offre assistenza infermieristica, supporto psicologico e servizi di animazione sociale, contribuendo al benessere degli anziani attraverso percorsi di prevenzione e attività di comunità.

La chiusura è stata affidata al professore Giuseppe Colombo, vicepresidente del Dipartimento Regionale Sociologi Molise, il quale ha sottolineato l’importanza di fare rete, soprattutto per le piccole aree, onde evitare il fallimento di interi territori.

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