Originario di Casacacalenda, in occasione del centenario dalla sua nascita, un grande evento promosso all’Unimol

In occasione del 100° Anniversario della nascita del saggista, poeta e romanziere di origini molisane, Giose Rimanelli, le istituzioni culturali e di ricerca più attente alla promozione degli studi italo-americani e canadesi si raccordano, promuovendo a Campobasso, nella Sala “Enrico Fermi” dell’Ateneo molisano dell’Unimol, una maratona di incontri, di respiro internazionale, per ricordarne la figura, dal 26 al 28 Novembre, grazie ad un’ iniziativa che è il frutto della collaborazione del CUSIAC (Centro Universitario di Studio Italo-Americani e Canadesi dell’Università degli Studi del Molise) diretto dalla prof.ssa Francesca D’Alfonso, con il CUNY (John D. Calandra Italian American Institute); l’AIA (Associazione Italiana di Anglistica); con il patrocinio del Consiglio Regionale del Molise e con il supporto del Comune di Casacalenda, il paese delle sue radici.
Ci sono quasi 30 relatori fra gli illustri relatori, italiani e stranieri, convocati alll’Unimol, per offrire la propria testimonianza ed il contributo dei propri studi per approfondire l’opera poliedrica, eccentrica ed originale di Giose Rimanelli che spazia dalla narrativa, alla poetica, alla saggistica, alla musica, alla pittura, nel corso della maratona culturale dal doppio titolo, italiano ed inglese: “Oltre i confini: nuove prospettive su Giose Rimanelli” (“Beyond borders: new perspectives on Giose Rimanelli”).
Giose Rimanelli (Casacalenda, 28 Novembre 1925 – Lowell, 6 Gennaio 2018), nacque da Vincenzo Rimanelli, emigrato molisano e dalla madre canadese, Concettina Minicucci. E vivrà in Italia, dalla nascita, fino al 1950. Dal 1950 al 1964, si trasferirà negli Stati Uniti, dove rientrerà, dopo aver trascorso due anni in Canada (1964-1966), dal 1966 fino al 2018 ( a Lowell, nel Massachusetts) e dove vivrà con la moglie Sheryl Lynn Postman ed i figli Marco e Michele, avuti dopo aver avuto un primo figlio, David Rimanelli, critico d’arte ed editore, nato un precedente matrimonio con Elizabeth Lorrain Quatrano (1963-1976).
Giose Rimanelli insegnò italiano e letteratura comparata nelle Università di New York (New York University, Sarah Lawrence University, Yale University; British Columbia); a Los Angeles (University of California), e, nella veste di Professore Emerito, ad Albany (Università di S.U.N.Y., nello Stato di New York) e, come Ricercatore Associato, nella Susquehanna University in Pennsylvania. La fama internazionale arrivò con alcuni romanzi degli Anni Cinquanta, come “Tiro al Piccione” (1953); “Peccato originale” (1954); “Biglietto di terza “(1958); “Una posizione sociale” (1959). Negli anni ’70, arriveranno anche i romanzi “Graffiti” (1977) e “Molise Molise” (1979). Numerosi anche i suoi libri di poesia, come “Carmina blabla” (1967); “Monaci d’amore medievali” (1967); “Poems Make Pictures Pictures Make Poems” (1971); “Arcano” (1990).
Al Convegno inaugurale svoltosi nella Sala “Enrico Fermi” dell’Ateneo molisano, è intervenuto il Rettore dell’Unimol, Giuseppe Peter Vanoli che ha sottolineato la forte adesione all’iniziativa, sollecitata dal territorio e dalla comunità locale, a dimostrazione dell’attenzione che suscitano gli uomini che hanno segnato la storia culturale della regione molisana. Ed ha quindi ringraziato la Regione Molise che ha decretato la legge per i molisani all’estero (la Legge Regionale n.12 del 30 giugno 2015 che mira a riconoscere come risorse i molisani all’estero, rafforzandone i legami); ha, quindi, ringraziato il Consiglio Regionale del Molise per il Patrocinio conferito all’iniziativa. E ha sottolineato l’importanza delle relazioni internazionali che il CUSIAC dell’Università degli Studi del Molise, fortemente voluto dal precedente Rettore, riesce a stimolare, contribuendo a creare un parterre di respiro internazionale, come quello nato nella circostanza di questa rassegna dedicata a Giose Rimanelli. Il Rettore Vanoli ha, quindi, avuto modo di ringraziare alcuni dei docenti invitati al convegno “Oltre i confini: nuove prospettive su Giose Rimanelli”. che grazie alla propria passione esercitano contagiosi stimoli per il territorio, come quelli del comitato promotore che ha dato vita all’iniziativa, rivolgendosi, nella circostanza, ai professori Sebastiano Martelli, Luigi Montella dell’Unimol, al prof. Norberto Lombardi (storico esperto di immigrazione che ha curato un’autobiografia di Giose Rimanelli, appena pubblicata da Cosmo Iannone Editore) e alla Sindaca di Casacalenda Sabrina Lallitto, concludendo con degli auspici: “Spero che da questo Convegno esca qualcosa che rimanga. Che sia consultabile. Che lasci una traccia per un’ampia divulgazione dell’opera di Rimanelli, rivolta anche a persone poco attente come lo sono stato io”.
Nella Sala “Enrico Fermi” dell’Unimol è intervenuta anche la dr.ssa Giovanna Greco che, dal 1 Ottobre scorso, dirige l’Archivio di Stato di Campobasso e che ha ricordato l’importante lavoro svolto dagli archivisti italiani, che sono sempre più pochi (meno di 300 selezionati, recentemente, in Italia), in un periodo delicatissimo come quello caratterizzato dalla transizione fra la documentazione cartacea e il digitale: “Abbiamo custodito le carte e la memoria più viva e pulsante del lavoro, della vita e della quotidianità di Giose Rimanelli, compiendo un lavoro molto raro, sempre con l’obiettivo di assicurare un futuro al passato, per muoversi trasversalmente su più epoche, essendo, sempre, aperti alla ricerca in ogni ambito. Multidisciplinare. E lo abbiamo fatto perseguendo un doppio binario” – ha dichiarato la Direttrice dell’Archivio di Stato di Campobasso – ” si tratta di un’archiviazione in progress, di cui una prima parte, ci pervenne, direttamente, grazie all’impegno personale dell’autore Rimanelli, che revocò una precedente donazione già fatta, trasferendo parte della propria bibliografia dall’Università di Toronto all’Archivio di Stato di Campobasso, grazie alla collaborazione della direttrice dell’epoca, Renata De Benedittis ed alla successiva direttrice responsabile, Daniela Di Tommaso . E che, anche grazie al coinvolgimento del Ministero dei Beni Culturali, ci consentì di mettere insieme un primo inventario, nel 1998: un fondo che raccoglie i lavori di vent’anni, oggi disponibile e consultabile in archivio e che accoglie: opere e saggi dattiloscritti. Parole visive. Novelle. Racconti, Storie non pubblicate. Opere teatrali. Prefazioni. Disegni. Fotografie. Corrispondenza. dal 1977, dal 30 Maggio con la foto di Rimanelli. Revoca la precedente donazione e le fa arrivare all’Archivio di Stato a Campobasso. E poi, c’è stata un’operazione più recente, del 2023, nel periodo in cui lavoravo nella Soprintendenza A.A.A.A. di Campobasso e che è stato un lavoro corale, frutto dell’interessamento dei professori Sebastiano Martelli, Norberto Lombardi e dell’imprenditore Enrico Colavita che curò il trasferimento delle carte di Rimanelli, consentendo il trasporto di 6 bancali di documenti (6 metri cubi, con 81 metri di materiali ancora da selezionare e inventariare) che sono passati dalla sede di New York ai depositi di Sant’Elia a Pianisi, per essere successivamente trasferiti alla Fondazione Molise Cultura, grazie alla disponibilità della dr.ssa Antonella Presutti. Nell’Aprile di quest’anno, con il Direttore De Martino, direttore dell’Archivio Di Stato, abbiamo prelevato 182 buste con materiale vario per 25 mt. lineari e 56 metri e mezzo di libri, agende, rubriche, giornali, tesi di laurea, articoli, riviste, interviste, dépliant, cartoline del poeta e saggista Giose Rimanelli..”.
La mattinata inaugurale della rassegna è stata moderata da Francesca d’Alfonso, direttrice del CUSIAC: “Era giusto ricordare Giose Rimanelli ed è stato giusto che, a farlo, fosse l’Università degli Studi del Molise, istituzione deputata alla memoria, allo studio, alla crescita culturale del nostro territorio”- ha dichiarato la dr.ssa Francesca D’Alfonso- ” l’organizzazione del Convegno è stata il frutto di un lavoro corale, svolto con il Comitato Scientifico e con il supporto della Sindaca di Casacalenda, Sabrina Lallitto, che ospiterà la terza giornata, che sarà incentrata sul lavoro dei dottorandi, degli studiosi più giovani, perché vorremmo ascoltare delle nuove voci sull’opera e la vita dello scrittore Giose Rimanelli, di cui è appena uscita l’ultima autobiografia, curata dal professore Norberto Lombardi, con una mia prefazione, il Patrocinio del CUSIAC e la collaborazione editoriale di Cosmo Iannone Editore”- ha concluso.
Nel corso della giornata inaugurale della rassegna, sono intervenuti il professore universitario di letterature e lingue europee, Anthony Julian Tamburri, Preside del John D. Calandra Italian American Institute del Qeens College CUNY, che ha ricordato la personale amicizia con Giose Rimanelli, per il quale ha scritto, nel 1994, un saggio sul suo primo romanzo in inglese “Benedetta in Guysterland”, esaltandone il tono, altamente, autoriflessivo del testo, l’interattività tra autore e narratore, l’ironia e la parodia. Tamburri ricorda, soprattutto, l’impressionante spessore del Rimanelli saggista e pensatore teorico. E ricorda due saggi, scritti nel 1990 e nel 1991. Il primo “Le retoriche dell’interpretazione”, parla dei metodi di indagine filosofica e letteraria del decostruzionismo e del postmodernismo. Mentre il secondo saggio parla della teoria dell’affetto e dell’influenza sul pensiero moderno, del filosofo napoletano Giambattista Vico, il primo espositore dei fondamenti delle scienze sociali e della semiotica che contrapponeva al razionalismo cartesiano, la propria filosofia a difesa dell’antichità classica e che Rimanelli diceva che appartenesse alla cultura dei vicoli napoletani, laboratorio ideale di una conoscenza derivante più dal vivere e sentire che dal calcolo e della ragione. Dopo l’intervento del prof. Tamburri, nella mattinata inaugurale della rassegna, è stata la volta di Fred Gardaphè, professore di Studi Italiani e Americani nel Queens College, alla City University di New York e al John D. Calandra Italian American Institute di New York. con la relazione pronunciata in lingua inglese, al cospetto dell’interessata e nutrita platea dell’Unimol: ” Funny Guys: Mas (que) culinities in Two Novels by Giose Rimanelli”.
Tra gli ulteriori relatori della prima giornata del 26 Novembre: Sebastiano Martelli dell’Università degli Studi di Salerno, con la relazione “Una radicale transizione: dalla stagione italiana a quella americana, nuove acquisizioni sulle scritture di Rimanelli” e Luigi Montella, dell’Università degli Studi del Molise, con la relazione dal titolo: “La poetica della contaminazione: eros, spiritualità e diaspora nel ciclo rimanelliano (1997/1998), nell’incontro moderato da Rosa Giulio. Seguiti dagli interventi previsti nella terza sessione, agli inizi del pomeriggio, di Fiorentina Russo della St. John’s University di New York, con la relazione: “Absence of nostos: The Endless Voyage through language and Desire of Giose Rimanelli”; di Romana Capek Habekovic (University of Michigan, Ann Arbor, Mi), con la relazione: “Autofictional aspects in Giose Rimanelli’s Narrative” e di Loredana Polezzi della Stony Brook University NY, : “Giose Rimanelli tra multilinguismo e traduzione”, nell’incontro moderato da Elisabetta Marino. A seguire, nel pomeriggio del 26 Novembre, gli interventi in programma di Luigi Bonaffini (Brooklyn College, New York) con: “La poesia dialettale” di Giose Rimanelli; di Joseph Perricone (Fordham University, New York); sul tema: “Riflessioni sulla traduzione come esercizio critico interpretativo del testo di partenza”; di Sheryl Lynn Postman (University of Massachusettes, Lowell, MA), con: “The More Things Change, The More They Stay the Same: GIose Rimanelli’s Detroit Blues”, nella quarta sessione moderata da Alberto Carli. A chiusura della prima giornata: le letture del libro “Peccato originale” di Giose Rimanelli, curate dagli studenti del Liceo Scientifico ” A. Romita” (Classe 4 Sezione H), coordinati dall’insegnante Annalisa Fratianni.




















