Dopo 43 anni “il Molise è una “regione addò la gente jesce pazza p’ ‘o pallone..”: i “Vianella” del Sud Italia e i “Casadei” del Molise ci hanno raccontato la propria storia.

L’attuale Società Sportiva del Campobasso calcio ha rivalutato il famoso inno ” Forza lupi rossoblù”, scritto e interpretato dai cantanti Gino e Gina (nome d’arte di Gino Minelli e Maria Luigia Conte) nel 1982, nell’anno in cui la squadra di calcio del Campobasso approdò in Serie B, chiedendo a costoro la possibilità di acquistare i relativi diritti. Ed oggi, l’inno sta circolando, con successo, nel mercato americano, cantato nella lingua originale dei suoi autori.
Tra la fine degli anni Sessanta e la metà degli anni Ottanta, Gino e Gina rappresentarono un sodalizio artistico molisano di successo che valse soprannomi come i “Vianella del Sud”. I “Casadei del Molise”. Costoro affiancarono, in Svizzera, il comico abruzzese ‘Nduccio a Ginevra e al Centro Kursaal di Berna, nell’ambito di rassegne dove cantavano gruppi italiani di rilievo, come I Ricchi e Poveri. Nel corso di una stagione estiva, Gino e Gina affiancarono, in Italia, il cantante Aurelio Fierro che li avrebbe voluti, con la loro orchestra, perfino in Giappone. Nel corso della loro carriera canora, durata dal 1967 al 1985, Gino & Gina si sono esibiti nelle Marche, in Calabria, a Foggia, a Benevento, oltreché in Molise, nell’ambito di circa 3.000 esibizioni: tra veglioni, matrimoni, feste di piazza ( con una media di 150 serate, durante l’estate).
“Gino” è il nome d’arte di Gino Minelli, nato il 14 maggio 1947 e originario di Gambatesa, paese dove il padre aveva un negozio di tessuti. Qui, Gino cominciò a maturare, fin dalla prima giovinezza, la passione per la chitarra, anche se il padre avrebbe preferito che imparasse la fisarmonica. Un giorno, arrivò un’ orchestra abruzzese a Gambatesa che apprezzò le qualità musicali di Gino e lo coinvolse nella propria compagine. Gino abbandonò gli studi di Ragioneria e scelse di seguire quest’orchestra di Chieti che, nel frattempo, cercava anche cantanti nel Nord Italia. Ecco che da Milano, arrivò Gina, nome d’arte di Maria Luigia Conte (classe 1948), una cantante solista, nativa di San Severo e trapiantata a Milano, dove la madre si era trasferita lavorando come cuoca, e dove lei avrebbe vissuto fino al 1971. La complicità artistica tra Gino e Gina, all’interno di quell’orchestra abruzzese si trasformò presto in qualcosa di più profondo, nel 1967, per tramutarsi in matrimonio nel 1968. Gino si trasferirà, per lavoro, per 3 anni a Milano. Dalla coppia, nasceranno Barbara e Antonella. Molto più tardi, negli anni Ottanta, Gino sarebbe stato assunto presso le Poste Italiane. Quest’anno ricorrono i 57 anni del loro matrimonio, che li vede anche nonni di Sara, Giorgia, Francesco e Christian.
Fra le canzoni che lei, più rockettara, cantava all’epoca, ci sono ” Bisogna saper perdere” dei The Rokes, “A chi” di Fausto Leali, “Stasera mi butto” di Rocky Roberts. Mentre lui cantava i brani di Adriano Celentano, Toto Cutugno, Christian. Un trampolino di lancio importante nella loro carriera musicale, arriverà a metà degli anni Settanta, quando si esibiranno nella galleria del Teatro Argentino di Agnone, nella festa del matrimonio della figlia dell’on. Bruno Vecchiarelli, all’epoca Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute. Grazie al successo di quell’evento, Gino e Gina verranno, quindi, prescelti dal Prefetto di Campobasso dell’epoca a cantare e suonare, ogni anno, in occasione della celebrazione della festa annuale della “Croce Rossa”, dapprima nei Saloni della Prefettura e quindi all’interno delle Sale del Circolo Sannitico di Campobasso. Le esibizioni si trasformeranno in una puntuale vetrina promozionale per la coppia che, con la sua orchestra, generalmente composta da 7 musicisti, continuerà ad essere invitata dai notabili della città, nel corso delle feste pubbliche e private più prestigiose.
La composizione del brano musicale da parte di Gino Minelli, che sarebbe divenuto l’inno ufficiale del Campobasso Calcio, nacque casualmente, nel corso di una trasmissione televisiva di Telemolise, condotta da Salvatore Salottolo, che conduceva, con il cantante lirico Nello Toti, una trasmissione televisiva, che si chiamava: “Forza mamma, forza figlia, forza tutta la famiglia”, nella quale si svolgeva un gioco al quale erano invitate tutte le famiglie campobassane più note per rispondere a domande di cultura generale sul Molise. Gino e Gina arrivarono in finale, a concorrere con la famiglia Fierro, storicamente nota per la tradizione sartoriale. E nella circostanza, il cantante e conduttore Nello Toti, alla fine del gioco, invitò i Fierro a presentare un abito inedito e Gino e Gina a presentare una canzone inedita.
Il chitarrista e cantante, nonché autore Gino Minelli trovò così il modo di portare a termine, con un’ ulteriore strofa, una canzone che aveva già ideato, ispirata dagli umori presenti nelle strade campobassane e davanti al Bar Centrale, per suggellare i successi sportivi della squadra di calcio del Campobasso dell’epoca, che al termine del campionato 1981-82 sarebbe approdata in Serie B, e presentò, con successo, la canzone inedita nel corso della trasmissione, in concomitanza con l’abito inedito realizzato dal sarto Fierro.
Una trentina di anni fa anche il conduttore televisivo di Raiuno, Gianni Ippoliti, ebbe modo di mettere in luce la bellezza del brano “Forzalupi Rossoblù”, convocando in Rai, Gino e Gina, nel corso di un programma in cui furono messi in competizione tutti gli inni delle squadre di calcio di Serie B e di Serie A e dove l’inno del Campobasso risultò primo in classifica per 23 settimane. Al termine della competizione canora, Gianni Ippoliti ironizzò:” La squadra non ce l’hanno ma, a Campobasso, hanno l’inno più votato d’Italia”.
Tra le musiche arrangiate da Gino e Gina ci sono anche quelle che hanno accompagnato i testi di alcune poesie di Sergio Emanuele Labanca di Agnone, come il valzer lento “Vieni a ballare”, “Mariannì e Seppantò” e “Catarì Catarì”. L’evoluzione musicale conosciuta dall’orchestra di Gino e Gina, ha poi scelto di specializzarsi in canzoni folk popolari e nel liscio romagnolo, suonando, sempre, rigorosamente, dal vivo.
Tra i musicisti molisani che hanno fatto parte dell’orchestra di Gino e Gina e da loro ricordati, ci sono stati Aldo Piacci con il sax; Pippo Tiberio alla tromba; Gigi Pesce al basso; Gino Zarrilli al basso; Adriano Parente alla chitarra; Peppino De Vivo, ex batterista dei The Devils; Cosma Aldo alle tastiere, con il fratello Emilio alla batteria, oltre al cantante Nello Toti.
Da alcuni decenni, Gino Minelli è impresario musicale e nel suo curriculum spiccano gli spettacoli e i concerti organizzati per famosi artisti come I Nomadi, Riccardo Fogli, Jimmy Fontana, Mario Merola, Little Tony, Luca Barbarossa, Fausto Leali.
Davide Marroni




















