In occasione del 250° anniversario dalla sua fondazione, il Corpo premiato per la sua attività di presidio della legalità economica

Il Centro Studi Molisano, associazione culturale nata nel 2013 a Campobasso e fondata dal Presidente Giuseppe Reale, insieme ai soci Matteo Iacovelli, Maurizio Moffa, Giuseppe Iacobacci e Mauro Iacobacci, è chiamata, ogni anno, a riconoscere il valore di personalità originarie del Molise o che abbiano operato in Molise, distinguendosi nei vari campi della conoscenza e che si siano impegnati nella salvaguardia di valori etici, della legalità e della formazione culturale, ha attribuito, finora, il Premio ” San Giorgio”, giunto alla sua dodicesima edizione, a illustri accademici e docenti come Gianmaria Palmieri e Giovanni Di Giandomenico; a importanti giornalisti come Domenico Iannacone; a filosofi del Diritto come Valentino Petrucci, a registi e attori come il Premio a Elio Germano; a laboriose Associazioni impegnate nella salvaguardia dell’identità, memoria e valori della comunità locale come l’Associazione Misteri e Tradizioni; all’Antica Fonderia Marinelli, specializzata nella produzione di campane, detentrice del primato di azienda artigiana familiare più antica del mondo; a ricercatori e studiosi come la dottoressa Francesca Colavita dello Spallanzani; a statisti e figure istituzionali premiati “alla memoria”, come l’On. Giacomo Sedati, Ministro dell’Agricoltura nel 1968, nel centenario della sua nascita; al fisico brasiliano, di origine molisana, Ruiz Roberto Evangelista, inaugurando, nella nuova edizione, svoltasi a Campobasso, il 29 maggio 2025 e ospitata, per la terza volta, dal Convitto Nazionale “Mario Pagano” un nuovo “percorso”, dettato dalla scelta di un premio “collettivo”, sociale, dedicato alla Guardia di Finanza, in occasione del 250mo anniversario della sua storia, avvenuto nel 2024 e al quale il Premio si riferisce, per mettere in luce l’impegno e i sacrifici con cui questo Corpo militare lavora per garantire un bene primario, come la sicurezza, presupposto fondamentale per poter esercitare i diritti di libertà che spesso diamo per scontati e che è possibile esercitare solo quando viviamo in un contesto sociale e ambientale garantito dalla gestione dell’ordine pubblico e dalla repressione dei reati. “Perchè le forze di Polizia – come ha ricordato Giuseppe Reale, Presidente del Centro Studi Molisano – svolgono un ruolo fondamentale per la pace civile, finendo per operare nell’ambito di quell’antica dialettica e scontro fra il bene e il male. E la sicurezza è una condicio sine qua non senza la quale non è possibile godere di diritti fondamentali come le libertà individuali e collettive, come: la libertà personale, la riservatezza della vita privata, la libertà di circolazione, la libertà di riunione, la libertà nella manifestazione del pensiero, la libertà di impresa e iniziativa economica. E la tutela di diritti come quello legato alla proprietà dei beni.
La professoressa Sabina Pasquariello, in rappresentanza del Rettore del Convitto Nazionale “Mario Pagano”, Rossella Gianfagna, ha salutato il pubblico convenuto alla cerimonia, lodando il messaggio di ispirazione implicito nel Premio, in favore delle giovani generazioni, perché dimostra che, grazie allo studio, alla passione e all’impegno è possibile raggiungere traguardi importanti, premiando il valore dell’eccellenza e del sentimento di appartenenza al territorio.
Il Prefetto di Campobasso, Michela Lattarulo, ha evidenziato come siano importanti il contributo e l’iniziativa dei singoli per la crescita culturale del territorio, attraverso le Associazioni, e che, nella circostanza del Premio “San Giorgio”, si traduce in un bellissimo gesto da parte della società civile nei confronti delle istituzioni, come quella rappresentata dal Generale Luca Cervi, caratterizzata da un peculiare approccio di vicinanza alla comunità.
Nel corso della Cerimonia del Premio ” San Giorgio”, assegnato al Comando Regionale della Guardia di Finanza, reduce dal 250mo anniversario dalla sua fondazione, è intervenuto l’Arcivescovo di Campobasso, Mons. Biagio Colaianni, che ha salutato la platea, sottolineando l’importanza della crescita culturale e spirituale della persona, favorita da riconoscimenti come il Premio “San Giorgio”, che nella sua valenza simbolica, legata alla storia del Santo, coincide con la volontà sociale di combattere il male in tutte le sue forme e che si insinua, a prescindere dai diffusi casi di violenza e di cronaca, nella generale mancata attenzione alla “crescita” della persona, che la Guardia di Finanza riesce a scovare in ogni “dove”.
Il sottosegretario della Regione Molise, Vincenzo Niro, ha portato i saluti del Presidente Roberti e l’apprezzamento per l’iniziativa, giunta alla sua dodicesima edizione, complimentandosi con il Centro Studi Molisano per l’indovinata scelta di insignire un organo dello Stato, particolarmente importante nella tutela della vita quotidiana dei cittadini del territorio regionale: oggi rappresentato, in particolare, da una persona speciale come il Generale Luca Cervi e dalla sua squadra, con i quali la Regione Molise ha, sempre, avuto un dialogo corretto, nell’ambito di quel rapporto quotidiano caratterizzato dalla peculiare vicinanza tra chi tutela il cittadino e chi lo governa.
Il nuovo Rettore dell’Università degli Studi del Molise, Giuseppe Peter Vanoli, nipote di Ufficiale di Marina che, come ha dichiarato, ha nel “sangue” il riconoscimento nei confronti delle Forze dell’Ordine, ha portato la testimonianza di vicinanza dell’Università, oggi, maggiormente, presente e disponibile a condividere iniziative con il territorio, lodando il Premio “San Giorgio”, che sensibilizza e trasferisce ai giovani il ruolo, spesso poco visibile, delle Forze dell’ordine.
Il Comune di Campobasso, con Pina Panichella, spera che sempre più giovani si avvicinino alla professione della Guardia di Finanza, sottolineando l’impegno, spesso oscuro, delle Forze dell’Ordine e che rappresenta una garanzia per tutti i cittadini. Bibiana Chierchia ha raccontato l’importante sensibilizzazione svolta da un corteo, in concomitanza con l’evento, contro la tragedia della violenza di genere, ricordando l’importante attività di prevenzione della Guardia di Finanza e ringraziando, a nome della Sindaca Forte e di tutta l’Amministrazione Comunale, la sensibile attenzione del Centro Studi Molisano, per il Premio collettivo insignito, che onora la memoria di San Giorgio, nel modo in cui questo Santo merita.
Giuseppe Biscardi, socio del Centro Studi Molisano, chiamato a declamare la “Laudatio” della Guardia di Finanza, ha ricordato la sua attività di insegnante, vissuta, per 25 anni, nell’Accademia della Guardia di Finanza di Castelporziano, dove instaurò rapporti meravigliosi con gli allievi, con risultati ottimi dal punto di vista della resa accademica e dell’arricchimento scientifico e professionale. Biscardi ha, quindi, ricordato, le tappe storiche dell’evoluzione del ruolo della Guardia di Finanza; ricordando la difesa dell’Italia condotta dalla Guardia di Finanza, durante la battaglia del Solstizio (durante la Prima Guerra Mondiale); un concerto della Banda musicale della Guardia di Finanza a Roma, in piazza Sant’Ignazio, diretta dal Colonnello La Serra, al quale assistette personalmente. Ha, quindi, ricordato il significato del motto araldico “Nec recisa recedit” (neanche spezzata arretra); l’importante rappresentanza sportiva delle “Fiamme Gialle”, nelle principali competizioni sportive internazionali. E alcune date decisive per l’evoluzione del Corpo: istituito nel 1774, nel Regno di Sardegna, come “Legione Truppe Leggere”, con compiti di vigilanza al confine. Trasformatosi, nel 1862, nel “Corpo delle Guardie Doganali del Regno d’Italia”. Divenuto, nel 1881, “Corpo della Regia Guardia di Finanza”, con compiti di vigilanza ai confini e controllo sui diritti di confine e sulle accise. Nel 1923 venne, quindi, istituita la Polizia Tributaria investigativa, con agenti in borghese, finalizzata all’accertamento dei diritti di confine e all’accertamento dei tributi interni. E negli anni 70, nel secolo scorso, una riforma tributaria determinò l’avvento della fiscalità di massa. Nel 2010, per la prima volta, una legge consentì di scegliere il proprio comandante generale tra gli appartenenti al Corpo, con il ruolo massimo di Generale di Corpo d’Armata. Nel 2016, la legge 177 attribuì alla Guardia di Finanza il controllo esclusivo di polizia del mare. La missione dell’attività del Corpo evolverà, quindi, dall’iniziale vigilanza dei confini al controllo dell’esatta e tempestiva percezione del contributo, fino alla funzione attuale di presidio della legalità economica, in chiave preventiva e repressiva.
“L’intelligenza artificiale ci ha promesso di eliminare gli errori. Ma sarà vero? “- ha esclamato, nel corso dell’incontro, Giuseppe Iacobacci, socio del Centro Studi Molisano, facendo presente la complessità dell’impatto sulle Istituzioni determinata dal supporto dell’Intelligenza Artificiale e della crisi nel mondo del lavoro, che potrà generare – “i sistemi burocratici complessi, quelli propri delle istituzioni sono dotati, di solito, di codici di autodisciplina e meccanismi di autocorrezione”. Elon Musk avrebbe sostenuto che questi meccanismi di autocorrezione possono essere apportati dall’Intelligenza Artificiale. “Ma siamo certi che saranno introdotti nelle nuove organizzazioni questi sistemi?” ha proseguito Iacobacci, ricordando l’importante obiettivo della verità, basata sui fatti e non sulle illazioni, che le istituzioni sono chiamate a perseguire per evitare ingiustizie nei confronti dei cittadini. “I dati non saranno, da soli, mai capaci di dare spettro e contorno alla realtà e l’intervento umano, con rigore, correttezza, buon senso, dovrà, sempre, prima interpretare i dati, per confermarli rispetto alla situazione concreta a cui si riferiscono, per arrivare alla verità, che è il vero fine delle attività delle istituzioni. Iacobacci ha quindi ricordato l’importanza del rispetto istituzionale che si deve nei confronti dell’autorevolezza e la severità con cui la Guardia di Finanza è chiamata ad esercitare il suo ruolo di presidio, sul territorio, della legalità, della democrazia, dell’uguaglianza dei cittadini rispetto ai dettagli normativi, della prevenzione e del sanzionamento delle condotte illecite in campo economico, rappresentando una primaria istituzione dello Stato.
Luca Cervi, Comandante Regionale della Guardia di Finanza, ha ringraziato il Centro Studi Molisano, per il prestigioso riconoscimento, per il significato ancora più profondo di un Premio che è stato conferito da un’Associazione che da anni svolge un’attività preziosa di promozione della cultura, della memoria e dell’identità del territorio molisano, valorizzando personalità e realtà che rafforzano i legami tra la comunità e le sue radici più autentiche. Il 250mo Anniversario dalla fondazione del Corpo ha rappresentato un traguardo straordinario per la Guardia di Finanza. Dal 1774 ad oggi, la nostra istituzione – ha dichiarato il Generale Luca Cervi – ha saputo adattarsi ai profondi mutamenti della società, delle economie e delle forme di criminalità. Evolvendo, nell’ambito di una missione, che dall’originaria funzione di vigilanza delle frontiere, oggi unisce tradizione e innovazione, operando in ambiti cruciali, come la lotta all’evasione ed elusione fiscale, il contrasto alla corruzione, la repressione dei reati finanziari, la tutela della spesa pubblica e dell’economia legale. E che opera grazie ad una costante lettura e monitoraggio del contesto socio economico in cui il Corpo è chiamato ad operare, proponendo un modello organizzativo sempre più aderente alle esigenze del territorio. Oggi siamo poliziotti, investigatori – ha proseguito il Comandante Regionale della Guardia di Finanza, Luca Cervi – che vivono e sono costantemente presenti sul territorio, al servizio del Molise e delle libertà economiche dei cittadini molisani. Impegnati non solo attraverso il controllo e la repressione, ma anche attraverso l’ascolto e la prevenzione, la divulgazione della cultura delle regole e del rispetto del bene comune (anche attraverso eventi formativi nelle scuole), rafforzando il patto tra cittadini e istituzioni e contrastando gli illeciti, grazie ad accesso a banche dati costantemente aggiornate, tecnologie informatiche, senza derogare mai dall’investimento più importante nel capitale umano”. La Guardia di Finanza oggi vigila, inoltre, sulla corretta destinazione delle risorse pubbliche (es.: fondi PNRR), perché producano reali benefici per i cittadini. Un ruolo significativo è svolto anche dalle componenti specialistiche del controllo aeronavale e del soccorso alpino (presto nascerà una stazione nuova, realizzata in collaborazione con la Regione Molise). E dal 1 gennaio 2017, la Guardia di Finanza è divenuta l’unica forza di polizia presente sul mare, per il controllo del mare e dello spazio aereo, il contrasto ai traffici illeciti e la tutela dei confini dell’Unione Europea”.
Il professore Giuseppe Reale, docente di Diritto della Navigazione all’Unimol, ha concluso la cerimonia ricordando il valore del motto del 250mo Anniversario della Guardia di Finanza: “Nella tradizione il futuro”, indicando l’importanza del ruolo della tradizione che costituisce una sintesi di conoscenze e valori di rilievo che, grazie alla memoria e alla coscienza critica che quest’ultima consente, permeano una società in grado di guardare al futuro e di essere tramandata alle future generazioni. E conclude con una metafora, recitando la frase del filosofo e politico Seneca che scrisse: “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa in quale porto vuole approdare” volendo intendere che, ancora prima di partire per un viaggio, bisogna conoscere il punto di partenza e dove si vuole arrivare. E che dunque, soltanto la conoscenza di sé stessi e della propria storia, consente di procedere verso la rotta giusta: “Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele: abilità che non si può improvvisare, ma che si acquisisce solo dopo una lunga esperienza fatta di conoscenze e competenze, come quelle maturate dalla Guardia di Finanza nei suoi 250 anni di storia e che consentiranno alla Guardia di Finanza – conclude Giuseppe Reale – una navigazione con il vento in poppa e a vele spiegate”.
Davide Marroni





































