Gemellaggio tra Campobasso e Itatiba: la cerimonia a Palazzo San Giorgio

Il Sindaco Thomàs Capelletto De Oliveira: “Il futuro inizia adesso. Grazie all’amore per le radici molisane dell’ingegnere Andrè Bartholomeu e alle ricerche storiche di Dante Gentile Lorusso”

 “Il futuro inizia adesso. Itatiba apre le porte a tutti. Continuiamo a lavorare perché il destino del nostro gemellaggio si compia” ha dichiarato, a Campobasso, nel corso della cerimonia del gemellaggio fra Campobasso e Itatiba (che nella lingua dei nativi Tupi – Guarani significa “luogo della Pietra”) il Sindaco Thomàs Capelletto De Oliveira, rappresentante istituzionale di questa località presente lungo l’asse autostradale che congiunge San Paolo a Campinas e che, oggi accoglie 125.000 abitanti: fra cui figurano almeno 300 famiglie di origine italiana, di cui, almeno, 20 famiglie molisane, nell’ambito di un Paese, il Brasile che, agli inizi del secolo scorso ha accolto la più grande “diaspora” come l’ha definita Dante Gentile Lorusso, ovvero migrazione di molisani nel mondo.

All’incontro istituzionale svoltosi presso l’Aula di Palazzo San Giorgio, a Campobasso, per celebrare il gemellaggio fra Itatiba e Campobasso, con il Sindaco di Itatiba, Thomas Capeletto De Oliveira, che in Brasile viene denominato “prefetto”, c’erano la Sindaca Marialuisa Forte con alcuni componenti nella Giunta Comunale come il Presidente Giovanni Varra, gli assessori Bibiana Chierchia, Giose Trivisonno, i consiglieri Annamaria Trivisonno, Mimmo Maio, Liberio Lopriore; il portavoce della Presidenza del Consiglio Regionale del Molise, Maurizio Tiberio; alcuni rappresentanti del Comando Regionale della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. E nel palco, accanto ai Sindaci: la biologa Stefania Scippa, docente di Bioscienze e Territorio nella sede Unimol di Pesche (Is) che dopo aver portato i saluti di Luca Brunese, Rettore dell’Unimol in carica fino al 24 maggio e del nuovo Rettore Giuseppe Peter Vanoli, ha parlato dei possibili processi di internazionalizzazione e degli scambi culturali che l’Unimol potrebbe condividere con l’Università di Itatiba e con l’America Latina. Con lei, c’era Loredana Latessa, Sindaca di Oratino: paese già gemellato con Itatiba, dove, nel 2018, fu inaugurato il Monumento ” I Guardiani di Itatiba”, progettato dall’artista Dante Gentile Lorusso e che è caratterizzato dalla presenza di una stele di 6 metri di altezza, in memoria degli emigrati italiani in terra brasiliana, che presenta 4 teste realizzate con la pietra di Itatiba, rappresentanti personaggi realmente esistenti a Oratino, scolpite dallo scultore oratinese Renato Chiocchio. 

Nella platea, c’era anche il professore Giovanni Mascia, in rappresentanza del Comune di Toro, primo Comune ad essere gemellato, dal 2010, con Itatiba, nell’ambito di una “rete” di paesi molisani che si amplia, nella circostanza del gemellaggio con Campobasso, il 22 maggio 2025, con gli auspici della Sindaca Marialuisa Forte, grazie alla tenace volontà dell’ingegnere e imprenditore italobrasiliano Andrè Bartholomeu, aiutato dallo Storico dell’Arte molisano, Dante Gentile Lorusso, a partire dal loro incontro avvenuto nel maggio 1989, nella rivelazione delle proprie radici storiche, coincidenti con Campobasso (C.da San Giovanni dei Gelsi), allorché il bisnonno di Andrè, Francesco Paolo, nato a Campobasso nel 1587, lasciò, con la consorte e tre dei loro 4 figli dell’epoca, la città, nel 1894, per emigrare in Brasile. 

Fra le autorità convenute dal Brasile anche l’Assessore alla Cultura di Itatiba: Luis Soares De Camargo, di origine veneta; l’Assessore al Governo di Itatiba, Jacqueline Hoara Monte; l’Assessore allo Sviluppo Economico Edoardo Aun; la segretaria dell’Assessorato alla Cultura, Samantha Jeanne Masaretti; il fotografo e giornalista Rogèrio Scavone, di origine lucana: ultimo discendente della famiglia di fotografi Parodi, autori di un patrimonio di 100.000 fotografie e del quale è presente, fino all’8 giugno, a Campobasso, nella sede Spazio Sfuso, una rassegna fotografica con 40 stampe di questo patrimonio secondo, per importanza, in Brasile, soltanto ai Musei fotografici di San Paolo e di Rio de Janeiro). 

“Buon cammino a tutti! “- ha salutato i presenti, nella circostanza,  il prof. Norberto Lombardi,  autorevole studioso delle migrazioni dei Molisani nel mondo, dopo aver ricordato l’importanza del “mito” rappresentato dall’Amer’ca (dal termine dialettale, utilizzato dagli emigrati dell’epoca) che coinvolse, sia nella prima che nella seconda ondata migratoria, nel secolo scorso, centinaia di migliaia di molisani e che comprendeva anche lo spazio del Brasile, dove si trovano, quotidianamente, continui riferimenti storici, come ad esempio, la rivelazione, fatta dallo studioso Vincenzo Lombardi dell’esistenza, a cavallo tra l’800 ed il 900, di un valente sacerdote di Campolieto, appartenente alla Congregazione degli Scalabriniani, protagonista di una delle missioni più incisive e feconde dal punto di vista religioso, nell’ambito di un Paese che rappresentava il miraggio della promessa della terra e che si trasformò, purtroppo, spesso, in un’esperienza di disagi, malattie e lacrime. “E che oggi – ha auspicato lo studioso Norberto Lombardi- non può più limitarsi a rappresentare un’emozione o la memoria storica, seppure importante, ma, soprattutto, un progetto in grado di far incontrare due comunità e preparare una nuova visione del futuro, foriera di virtuosi percorsi culturali, commerciali e turistici”.  

Davide Marroni

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